giovedì, settembre 28, 2006
Lazio – Atalanta – Il commento
Altri tre punti. Continua la scalata biancoceleste verso l’azzeramento della penalizzazione inflitta dalla giustizia sportiva. Anche questa volta la vittoria è di misura. Contro l’Atalanta, così come contro il Chiedo Verona, la Lazio non ha brillato. Le occasioni da rete create non sono state molte e soprattutto a centrocampo è mancata la necessaria fantasia per lanciare le punte (Ancora sottotono Ledesma). Per questo il gioco è scaturito da altri settori del campo, soprattutto dalla fascia destra dove Oddo ha ancora fornito una prestazione sopra la media creando, correndo, raddoppiando su Foggia e spesso proponendosi in avanti per offrire palloni invitanti per le punte. Per quanto riguarda l’attacco, bene Rocchi, mobile e comunque sempre pronto a scattare in profondità, male ancora Pandev. Spesso abulico, il macedone ha stentato ad inserirsi nella partita, a trovare i tempi e gli spazi necessari per creare occasioni darete. All’inizio della ripresa è sostituito dal nigeriano Makinwa che però si infortuna solo dopo sette minuti. Al suo posto Tare. È l’albanese l’uomo decisivo. Si piazza in attacco, lotta, spizza palloni di testa, difende bene il pallone e quando serve da una mano in difesa nei minuti finali spazzando via cross insidiosi. Sua è la deviazione di testa dalla quale scaturisce il gol vittoria di Siviglia. Proprio l’autore del gol e centrale difensivo biancoceleste nel corso della partita era stato spesso in difficoltà su Ventola che soprattutto nel primo tempo si è trovato a tu per tu con Ballotta. Ora la Lazio è a -5 e sabato è attesa a Torino per un incontro fondamentale. Non perdere sarebbe positivo per muovere la classifica, vincere potrebbe modificare l’approccio della Lazio a questa stagione che sembrava già segnata.
lunedì, settembre 11, 2006
0 punti e qualche rimpianto
Iniziamo col dire cosa non ci è piaciuto. Senza dubbio la difesa, impacciata, spesso lenta e costretta a recuperi affannosi per evitare il peggio. Cribri poco deciso negli interventi e negli appoggi. Il resto invece ci ha lasciato ben sperare. Il centrocampo con Mudingay e Ledesma ha offerto una buona copertura degli spazi senza rinunciare alla fase propositiva soprattutto con Ledesma che ha più volte pizzicato Foggia sulla fascia cercando di raggiungerlo con passaggi di prima. Gli esterni di centrocampo Mauri e Foggia sono andati a corrente alternata. Forse avrebbero potuto fare qualche cosa in più se avessero avuto maggiore determinazione e forza nelle gambe per spingere con maggiore continuità. In attacco ombre e luci. Peggiore in campo Pandev.
Spaesato, poco determinante e sciupone. Rossi aveva puntato su di lui per scardinare la lenta difesa rossonera e la sua fiducia non è stata ripagata. Molto bene Rocchi, sempre velenoso e poi Makinwa entrato all’inizio della ripresa. Il nigeriano oltre al gol ha dato peso e velocità al reparto offensivo mettendo in difficoltà sia Nesta sia Maldini grazie alla sua potenza. Una nota a parte la merita Angelo Peruzzi, Senza dubbio il migliore. Para quasi tutto, anche quei palloni destinati a finire in fondo alla rete. Con tre prodezze tiene la Lazio in vita e strozza in gola la gioia dei milanisti parando su Pirlo, Oliveira e Seedorf.
Una nota a parte merita il tifo. Tanti pulman incontrati lungo la strada verso Milano. Tanti tifosi biancocelesti, circa un migliaio, che sembrano aver ritrovato lo spirito dei tempi migliori. Tutti e tutto per la Lazio. Il resto fuori dallo stadio dove i calciatori hanno bisogno solo di essere supportati. Quanto visto a San Siro lascia ben sperare anche per domenica dove all’Olimpico arriverà il Palermo e dove la necessità di fare punti sarà più stringente rispetto alla domenica appena trascorsa.
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